- Vivere Lisbona informalmente. Un breve racconto -
Poche settimane fa ho camminato nel quartiere di São João de Brito nell’ambito di un workshop organizzato dall’università Iscte. La storia del bairro inizia negli anni ‘60 del secolo scorso, quando alcune famiglie e persone provenienti dalle zone rurali portoghesi arrivano a Lisbona per poter lavorare e migliorare la loro condizione di vita. Occupano un terreno vicino all’aeroporto, costruendo baracche per viverci.
Dopo il 25 aprile 1974 gli abitanti dell’area aumentano con l’arrivo dei portoghesi che lasciano le ex colonie, che diventeranno indipendenti. L’Angola e il Mozambico sono i due paesi da cui proviene il maggior numero di persone.

©esterdonninelli

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Il comune cede il terreno già parzialmente occupato, dove vengono costruite altre baracche, che nel corso degli anni ogni famiglia provvede ad adattare e migliorare, sostituendo fango, legno, pietra e lamiera ondulata con mattone e cemento.
Nascono abitazioni unifamiliari di uno, due e raramente tre piani. Talvolta sono circondati da una striscia di giardino o hanno un piccolo orto. Ricordano la forma delle abitazioni delle aree dalle quali provengono gli abitanti.

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Il comune promette la legalizzazione delle abitazioni, ma per decenni la situazione resta bloccata, con le famiglie che vivono nel costante terrore di essere forzatamente allontanate.
Nel 2017 vengono approvati ufficialmente i lavori per la riqualificazione del bairro, che prevedono la sostituzione integrale della rete fognaria, elettrica, del gas, dell’impianto di illuminazione, dell’acqua e della telecomunicazione. Anche il processo di legalizzazione del bairro sembra essere iniziato in quell’anno.

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I lavori iniziano nel 2021. Credo siano stati completati, ma mancano spazi verdi, mancano negozi, manca un centro di aggregazione per anziani, che rappresentano la fascia di età più numerosa. Manca un’identità urbana perché quella architettonica l’hanno già data le persone alla propria casa, costruita materialmente mattone su mattone con le proprie mani.
L’Associazione degli Abitanti sta lottando dal 1990 per la legalizzazione del bairro e il miglioramento delle condizioni di vita della sua popolazione.
Questa storia è solo una delle storie che riguardano i processi di non-cambiamento di una città come Lisbona, le frizioni contrarie al miglioramento urbano, che deve significare miglioramento tangibile della vita di tutti.
11 maggio 2023