- Aspettando la Biennale Architettura Venezia 2023, 18a edizione -
      

Tre giorni fa è stata ufficialmente presentata la Biennale Architettura Venezia con una conferenza stampa dove la curatrice Lesley Lokko, architetta e scrittrice, ha spiegato le principali idee di partenza e di sviluppo di “The laboratory of the future”, 18° edizione della mostra.







89 studi di architettura, oltre la metà dei quali dall’Africa e dalla diaspora africana, che Lesley Lokko definisce practitioner, termine che sottolinea come l’architetto sia visto non solo come un progettista, ma più in generale come una persona che fa, che agisce in senso lato, metteranno in luce pratiche e approcci di giovani, visto che l’età media degli invitati è di 43 anni, chiamati a riflettere sulla complessità del presente per preparare il prossimo futuro. Proprio partendo dalle stringenti condizioni attuali – un conflitto in corso che rischia di allargarsi a scala mondiale, il cambiamento climatico e le crescenti disuguaglianze economiche e sociali – la mostra nasce intorno un tavolo di confronto continuo che nei nove mesi precedenti ha messo ancora più in evidenza come i cambiamenti in corso riguardino non solo i territori direttamente influenzati da questi cambiamenti, ma aree molto più vaste comprese le comunità che ci vivono, perché gli effetti e le conseguenze sono a catena e sono trasversali, toccano le possibilità e i modi di vita delle persone e dell’ambiente, lontano o vicino che sia.
La risposta a tutto questo non è univoca, ma molteplice.

La curatrice ha spiegato come il lavoro di preparazione alla mostra della Biennale sia stato condotto con l’obiettivo di dare una narrazione diversa dei fatti, di considerare nuovi possibili comportamenti, di riformulare paradigmi culturali ancora legati a una visione gerarchica e settoriale della disciplina dell’architettura. Mettere in discussione questa prospettiva monofocale sulla quale è stata basata la disciplina dell’architettura nei paesi occidentali, e la relativa storia dell’architettura, significa superare anche un atteggiamento di moralistico e superficiale gusto per l’esotico, col quale si è voluto mascherare una consolidata gerarchia del potere attraverso l’abuso di vuote etichette, più utili all’ autopromozione, piuttosto che a un sincero ed effettivo riconoscere che all’interno della disciplina dell’architettura ci sono diverse visioni, diversi modi di agire, che non hanno bisogno del nostro riconoscimento per sancirne la validità.

Che con la decolonizzazione si nasconda una crisi dell’architettura? Ovvero, si può considerare la supremazia dei paradigmi occidentali nelle università come il sintomo o il segnale della necessità di pensare un modo diverso di progettare? C’è un fallimento dell’architettura in occidente? La crisi della disciplina riflette un cambiamento storico che sarà, probabilmente, epocale. Forse questo può essere un tempo utile per riflettere su come si è progettato finora, sui criteri, sulle finalità e gli obiettivi, su chi userà gli spazi progettati. L’architettura non esiste di per sé, così come l’arte non esiste di per sé, ma in quanto espressione di una cultura specifica, è originata dalla comunità in un determinato tempo e luogo.

Ri-collocare l’architettura all’interno di un sistema sociale significa porre l’architetto nella società, riconoscerlo come suo risultato ed espressione, significa non tenerlo fuori come un demiurgo che agisce al bisogno. In tal senso, il mestiere di architetto non riguarda soltanto la progettazione, bensì la comprensione di una complessità che è quella del vivere sulla terra, dove la complessità è data dalle relazioni che l’individuo stabilisce con gli altri e con l’ambiente. Ne esce la figura di architetto critico nella contemporaneità.

Per questi motivi “The laboratory of the future” potrebbe essere la possibilità di condividere questa crisi e generare domande intelligenti per il futuro di oggi.




 
Titolo: The Laboratory of the Future 
Curatela
: Lesley Lokko
Durata: 20 maggio-26 novembre 2023
Sedi: Giardini, Arsenale, Forte Marghera



24 febbraio 2023
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